Patriarca di Alessandria
d'Egitto dal 385 al 412. Irriducibile oppositore del paganesimo, ordinò,
tra l'altro, la distruzione del
Serapeum, lo splendido tempio dedicato al
dio Serapide, e della grandiosa biblioteca di Alessandria. Intervenne in
numerose controversie e perseguitò i seguaci di Origene che dapprima
aveva protetto, animando la persecuzione contro Giovanni Crisostomo: il fervore
della sua campagna persecutoria fu tale da indurre papa Innocenzo I a
scomunicarlo. Delle sue molte opere rimangono solo pochi frammenti (m.
Alessandria 412).